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Gelato al caffè senza gelatiera e senza lattosio

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Gelato al caffè senza gelatiera e senza lattosio

Giu 25, 2016 | Come Fare - DIY, Cucina, Dolce, Tutorial

Gelato al caffè

Finalmente è arrivata l’estate ed io ho cominciato a preparare il mio gelato, senza lattosio, in casa.

E’ una preparazione semplicissima, si può preparare tranquillamente senza gelatiera ed è… buono buono buono!

 

 

INGREDIENTI:

350 gr. di panna vegetale da montare

70 gr. di zucchero semolato o a velo

10 gr. di caffè solubile

1 uovo intero (l’uovo deve essere fresco di giornata dato che non verrà cotto)

Gelato al caffè senza gelatiera e senza lattosio_02

Alcuni cenni storici (fonte: Wikipedia)

Che cos’è il gelato? Il gelato è una preparazione alimentare ottenuta con una miscela di ingredienti portata allo stato solido o pastoso mediante congelamento e contemporanea agitazione per insufflazione di aria. In origine, il gelato non era quello che noi conosciamo. Nell’antichità, probabilmente, si refrigeravano frutta, latte e miele per farne cibo nutriente. Esiste uno studio europeo sui cibi conservati tra i ghiacci da parte di popolazioni Neanderthaliane, le quali nascondevano tra le nevi, allo scopo di preservare la loro durata, bacche e pezzi di carne di cervide, nonché frutti secchi. In seguito popoli più evoluti conobbero, attraverso l’allevamento, il latte ghiacciato, alimento tutt’altro che raro nei periodi invernali.

L’origine italiana del gelato viene riconosciuta in gran parte del mondo (non è inusuale, nelle gelaterie estere, vedere indicazioni come “vero gelato italiano”), ma fu la sua introduzione in Francia a renderlo famoso in tutta Europa. Notizie certe riguardo al gelato come “impresa” si hanno su Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco siciliano, che nel 1686 riuscì a preparare la miscela che tutti noi conosciamo oggi. Arrivò, dopo tanti insuccessi e successivi perfezionamenti, fino a Parigi. Scoprendo l’uso dello zucchero al posto del miele, e il sale mischiato con il ghiaccio per farlo durare di più, fece un salto di qualità e venne accolto dai parigini come geniale inventore: aprì nel 1686 a Parigi un locale, il Café Procope, dove veniva servita una grande varietà di gelati. In seguito, dato l’enorme successo ottenuto, si spostò in una nuova e più grande sede (oggi in rue de l’Ancienne Comédie), di fronte alla “Comédie Française”. Quel “Café” offriva: “acque gelate” (granite), gelati di frutta, “fiori d’anice”, “fiori di cannella”, “frangipane”, “gelato al succo di limone”, “gelato al succo d’arancio”, “sorbetto di fragola”, in una “patente reale” (una concessione) con cui Luigi XIV aveva dato a Procopio l’esclusiva di quei dolci. La fama di “più celebre Caffè letterario d’Europa” deriva dal fatto che i suoi clienti non erano soltanto gli attori, le attrici e gli altri componenti della Comédie Française, ma anche e soprattutto intellettuali, filosofi, letterati, Voltaire, George Sand, Balzac, Victor Hugo, Diderot, D’Alembert, De Musset, il Dottor Guillotin che diede la ghigliottina alla Francia, il tenente Napoleone. Il “Café Procope” esiste ancora, anche se non più esercente la brillante attività che lo rese famoso in tutta Europa. La diffusione su scala “industriale” del gelato nel mondo partì dunque dalla Sicilia, e più precisamente da Catania. Nel 1773 lo scozzese Patrick Brydone scriveva: “L’Etna fornisce neve e ghiaccio non solo a tutta la Sicilia, ma anche a Malta e a gran parte dell’Italia, creando così un commercio molto considerevole”.

Per il procedimento gustatevi il video: